Primavera a Teatro - 12^ Edizione - 2023

Direzione artistica di Livia Lepri

 

E’ la rassegna curata dalla Compagnia Danza Estemporada. La rassegna vuole creare un confronto artistico tra la nostra realtà e le altre compagnie presenti nel resto del continente; quest’anno la rassegna, a partire dal 25 marzo, si svolgerà interamente a Sassari, presso lo Spazio Estemporada, con spettacoli fissati alle ore 20.00 e seguiti da uno speciale aperitivo con gli artisti. Il programma proposto per la rassegna è stato creato anche pensando ad un pubblico che sia il più eterogeneo possibile, dai bambini e ragazzi agli adulti, perché si capisca che il linguaggio della danza è per tutti e la comunicazione legata al movimento è universale. 

25 MARZO - E se Fossi...?  - Asmed - Balletto di Sardegna

Mettiti seduto/a e goditi il viaggio. Cercheremo di entrare nella dimensione dei ricordi, ognuno con i propri e, attraverso essi, arrivare a destinazione avendo, almeno per un minuto, toccato quella parte nascosta di ognuno di noi! Saranno molte le sensazioni turbolente che potrai attraversare, il ricordo di un viaggio, di un ritmo o di un’immagine. Con uno sguardo ironico, delicato e leggero attraverseremo insieme un percorso di vita, messo sotto osservazione da sensazioni sincere. Percorso segnato da frasi, sguardi e comportamenti che hanno fatto si che la persona in scena scegliesse proprio questo modo di rivivere i suoi ricordi.

Di e con Sara Pischedda; Musiche Marco Caredda; Tutoring Silvia Gribaudi; Produzione Asmed Balletto di Sardegna con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma della Sardegna Con il sostegno di: ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, progetto ZONE LIBRE_azioni di sostegno alla creazione contemporanea, FIND Festival Internazionale Nuova Danza, CSC Centro per la scena contemporanea -Opera estate Festival Veneto 

22 APRILE - Mandibola - Compagnia Déjà Donné

Mandibola è un progetto creato per un giovane danzatore dalle spiccate doti atletiche ispirato al pugilato inteso come disciplina romantica e sintesi estrema della vita come desiderio massimo di sopravvivenza.  Se lo sport è epica e teatro, il pugilato per le sue caratteristiche di individualità, fisicità e prova di resistenza è l’immagine del dramma; il ring svela i contrasti nella loro crudezza e immediatezza, concentra le tensioni della vita e le rappresenta.  Convergono creatività, concretezza e passione, in una dimensione in bilico costante tra potenza e debolezza.  L’arte coglie nella lotta non solamente un soggetto da rappresentare, ma anche un modello di espressione drammatica, intensa e coinvolgente.  ll desiderio è quello di cogliere il senso del “tempo”, ovvero il valore dell’entropia generato dall’aumento del disordine complessivo di un corpo che fatica nello stordimento, corpo che diventa certezza sconvolta in frantumi.  Combattere è una danza contro qualcosa che in fondo è dentro ad ogni uomo, è immateriale, è un’idea, è un misurarsi con la vita e con i suoi limiti che porta a non essere del tutto vinti o del tutto vincenti. Una disciplina umana, assolutamente umana. A differenza di ogni guerra.

coreografie di Virginia Spallarossa; regia Gilles Toutevoix; con James Uchenna Lavery; produzione Déjà Donné; con il sostegno di MIC; nuova produzione

 

GenZee - Compagnia Danza Estemporada

Prima nazionale, nuova produzione 2022 della Compagnia Danza Estemporada. Tratta il fenomeno dei Neet acronimo di “not in employment education or training” ovvero i giovani che non lavorano, non studiano, non interagiscono con il mondo reale. Coreografia e regia Livia Lepri; Light Design Adriano Marras; con il sostegno del MIC, della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna.

29 APRILE - Butterfly - Compagnia Ersilia Danza

Un cavaliere era innamorato di una nobildonna. Lei gli disse "Sarò vostra solo quando avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su una sedia, nel mio giardino, sotto la mia finestra. Ma alla novantanovesima notte il cavaliere si alzò, prese la sua sedia sotto il braccio e se ne andò. (Roland Barthes)

Abbiamo lavorato sul "dare forza a Butterfly", dare un senso più consapevole alla sua attesa, la storia amara di un desiderio cullato a lungo nell'immaginario ma che non trova apertura finale. Tutto il suo aspettare brucia il presente e lo rende insignificante, tutta l'attenzione e la tensione sono spostate in avanti, spasmodicamente concentrate sull'evento che si attende, il fine di ogni azione o pensiero collocato in un futuro impreciso. Cyo Cyo San (Butterfly) si illude che Pinkerton stia per tornare da lei. Quando si rende conto che non è così, che lui torna in Giappone solo per portarle via il loro bambino, Cyo Cyo San si toglie la vita. Questa la trama tradizionale. La nostra Butterfly invece reagisce diversamente. Con questo assolo abbiamo voluto dedicarle un momento di giusta ribellione.

Coreografia di Laura Corradi e Midori Watanabe; con Midori Watanabe; disegno luci: Alberta Finocchiaro; con il sostegno di MIC, Regione del Veneto, ARCO.

Human | Figli della dittatura - ArtGarage

In America Latina gli uomini d'affari ei politici vogliono che siamo sottomessi, obbedienti e ignoranti, che ci manipolino, che facciamo ciò che desiderano. Siamo poveri, ma non per scelta, ma perché ci hanno rubato tutto. il nostro sangue, il nostro respiro, i nostri libri, la nostra salute. Abbiamo governi corrotti, abbiamo poliziotti corrotti, abbiamo dittature che tutti dicevano fossero scomparse. Abbiamo persone scomparse, persone torturate. Siamo un popolo messo a tacere, ma con la volontà di urlare e raccontare la nostra storia. Questa è una danza per il capo della compagnia, per il politico corrotto, per l'assassino in giacca e cravatta. Siamo latinoamericani che annegano mentre i politici siedono a guardare.

Coreografia e interpretazione: Barbara Hernandez e Lukas Lizama; Produzione ArtGarage 

3 GIUGNO -  Crossover - Mandala Dance Company

CROSSOVER indaga la natura umana nell’incontro di energie e corpi metafore di popoli e culture. Ciascuno vive seguendo le proprie regole apparentemente immutabili che per bisogno di auto affermazione vorrebbe imporre agli altri, ma l’incontro con quelle altrui provoca situazioni di pressione. L’opportunità che ne deriva, se accolta, porta a comportamenti adattivi, di condivisione e ascolto per una serena convivenza nell’accettazione delle diversità/unicità viste come risorse da tutelare.

Concept, Coreografia e Regia: Paola Sorressa Danzatori: Vanessa Yareli Perez Mejia, Lucrezia Mele, Alessia Stocchi, Sara Zanetti. Disegno Luci: Lucien Bruchon Musiche: Alva Noto, Dictaphone, Global Communication, Kangding Ray, Recondite, Ryoji Ikeda. Produzione sostenuta da: MIC, MIBAC [Progetto Speciale HUMUS#DanceInActions], Comune di Ladispoli, RP Consulting, European Choreographic Organization

Liceo Coreutico Azuni 

 

11 GIUGNO -  Trespass

Trespass_Tales of the Unexpected prende in prestito la struttura di Trespass_ Processing an emerging choreography per generare una moltiplicazione percettiva. Pensando all’accessibilità come ad un’integrazione e un’amplificazione della ricezione, in questa versione il lavoro può essere visto e può essere ascoltato. Una coreografia e un racconto, entrambi creati nella loro estemporaneità. La moltiplicazione dell’accesso permette al lavoro di manifestarsi in forme plurime e comunicanti. La scelta di moltiplicare e di sovrapporre, due voci che narrano di un solo corpo, restituisce una complessità che Trespass desidera fare emergere. Il punto di vista non è univoco, è già spostato. Il fine è di portare una descrizione del reale e al tempo stesso una sua alterazione, con l’intento di generare una visione che esiste solo per quella coreografia e solo per quel racconto. Condurre chi osserva e chi ascolta a chiedersi cosa sia in realtà la narrazione se non una scusa per immaginare un altrove. L’obiettivo è quello di creare un racconto che sia al contempo accessibile a un pubblico non vedente e ipovedente, e che sovverta i piani di realtà, fantasia, potere e accesso, tanto per la spettatrice vedente quanto per quella non vedente. Da un punto di vista tecnico, il lavoro amplifica le sensorialità percettive anche grazie a una spazializzazione sonora che restituisce un ambiente amniotico in cui voci, rumori, gestualità e musiche si fondono.

Foto: Margherita Masè, Spazio Mensa, Roma Concept : Marta Olivieri Coreografie emergenti : Loredana Canditone, Vera Borghini Suoni Originali: Marta Olivieri Progetto Sonoro :Filippo Lilli Styling: Adelina Giulia Audiodescrizione e racconto: Marta Olivieri, Camilla Guarino Drammaturgia del suono: Giuseppe Comuniello Tutor: Dalila D’amico Occhio esterno: Chiara Bresani, Giuseppe Vincent Giampino Produzione: Chiasma, Orbita Spellbound.

 

 

 

 

 

Compagnia Danza Estemporada, Via Venezia 7, Sassari 07100

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