Partendo dal concetto di intelligenza artificiale attiviamo un viaggio onirico e multimediale sul mondo che verrà basato sull’integrazione, l’inclusione, la parità di genere utilizzando le nuove tecnologie come motori assorbiti da una società che si rivolge ad un nuovo futuro fatto di apertura e creazione di valore.
Due danzatrici sul palcoscenico come due personalità in opposizione, da un lato quella più formale e apparente, dall’altro quella più intima e vera. E poi decine di specchi per rifletterne le mille sfaccettature verso il pubblico: sono i “Riflessi” di Grazia Deledda
Incanti nasce dall'idea di scoprire se stessi, attraverso una rivalutazione di quegli attimi che, anche se apparentemente destinati a perdersi nelle fitte nebbie dell'oblio della frenesia della nostra vita, lasciano il segno.
Lasciano il segno perché ci consentono di trasformare la superficialità delle cose in profondità di pensiero.
Tutti quei frammenti di esistenza, anche se spesso banali o senza un immediato senso compiuto, dovrebbero poter scolpire la roccia della nostra vita.
La forma che muta ossia tutto ciò che occupa uno spazio.
Lo spazio che la forma materica occupa nella nostra mente diventa pensiero.
L’aggregazione di una moltitudine di pensieri, ricordi, evocazioni, come molecole creano uno stato di rarefazione che diventa palpabile.
Leopardi, Caravaggio, Beethoven. Tre artisti. Tre epoche differenti. Tre discipline diverse. Cosa li avvicina? La Luna e l’essere uomini doppi, quasi affetti da licantropia. Questa la fonte di ispirazione che mi spinge ad indagare sulle loro anime perdute ai loro tempi e ritrovate ai posteri.